Cosa dice di importante questo libro
Il mondo è sempre più VUCA: Volatile, Incerto, Complesso, Ambiguo.
Questo acronimo si è sempre più diffuso nel mondo organizzativo, complice anche la pandemia Covid19, il più grande esperimento di VUCA world finora sperimentato. Il valore di questo libro si trova nella sua formula: è basato sulla storia di una azienda immaginaria ma decisamente molto realistica, la Tech Environments, che si trova ad affrontare una serie di difficoltà: i suoi prodotti sono sempre meno innovativi, i collaboratori insoddisfatti fino al punto da andarsene, i manager sono spesso in conflitto fra di loro, la reputazione sul web è in calo. Fino a quando riescono a dare un nome alle difficoltà che vivono: è, appunto, il VUCA world. Il messaggio chiave è che non serve, anzi spreca energie e porta all’insuccesso, lamentarsi della situazione o affrontarla con reazioni scomposte o legare al passato come può venire istintivo fare. Il VUCA è una chiamata alla azione, bisogna quindi ascoltare i segnali, riprendere il controllo di se stessi per riprenderlo sulla realtà e sul mercato, comprendere che molti modi prima funzionali -o anche solo accettabili o accettati- di agire, oggi non portano più risultati. La narrazione approfondisce anche alcuni modelli mentali e strumenti che possono aiutare: l’Appreciative Inquiry, il coaching in genere e quello equestre in particolare, le tecniche di riduzione della complessità del double clicking e del Polarity Thinking. E racconta come i protagonisti identificano un approccio al VUCA, che ha lo stesso tipo di acronimo:
- Value, per avere una linea di fondo che dia solidità e guidi all’azione
- Us, perché lavorare come alleati moltiplica la potenza rispetto all’autosufficienza e al conflitto
- Curiosity, uno dei modi migliori per affrontare il non sapere attraverso la capacità e la voglia di fare domande, immergersi nella realtà e scoprirla
- Aspirations, che offrono visione, energia e chiarezza per andare avanti e ispirano allo stesso modo anche gli altri.
Il messaggio in sé non è nuovo, ma il modo di porlo è molto concreto e può fornire stimoli interessanti rispetto alle problematiche quotidiane di questo team di manager alle prese con il VUCA world, con i quali è davvero molto semplice ed immediato identificarsi.
Citazioni
Indipendentemente dalle vostre priorità, le cose cambiano rapidamente. Identificate ciò su cui potete contare: valori organizzativi e fondamentali, processi, ciò che non cambia. Scoprite o create paradisi di stabilità, e create larghezza di banda e procedure per risposte più agili.
Non date per scontato che quello che avete sempre fatto funzionerà ancora. Date uno sguardo nuovo alle situazioni e mettete in discussione i vostri presupposti. Collaborate con gli altri. Riconoscete che l’incertezza è una caratteristica del processo di apprendimento. Affrontate la grande quantità di informazioni assicurandovi di vedere l’intero quadro e facendo leva su tutto il team. Sviluppate sistemi per organizzare i dati che avete. Fate domande curiose. Investite nella crescita della vostra squadra. Evitate i silos. Riconoscete le inefficienze che si verificano quando le cose non sono chiare e fornite una direzione esplicita. Ascoltate i significati e le priorità sottostanti. Fate spesso un doppio clic. Festeggiate i risultati lungo la strada.
VUCA è una sfida perché non siamo sicuri di cosa aspettarci. Non sappiamo, e questo è scomodo. Uno dei modi migliori per affrontare il non sapere è fare domande, immergersi e scoprire. La curiosità apre le porte e abbatte le barriere.
Struttura e contenuti del libro
Il libro è diviso in tre parti.
Nella prima, si conoscono i protagonisti della storia seguendoli nella loro quotidianità, mentre le situazioni che gestiscono diventano sempre più difficili e loro fanno sempre più fatica ad affrontarle. Sempre in questa parte, durante una riunione difficile, una manager propone la chiave di lettura del VUCA world e dà il via a un processo di rilettura della realtà, che all’inizio presenta molte difficoltà: quelle, naturalmente, connesse alla capacità di riconoscere la propria parte di responsabilità sui problemi, smettere di lamentarsi e cominciare a cambiare a partire da se stessi.
Nella seconda parte, il team si avvia con più decisione nella direzione giusta e le cose cominciano a cambiare. Certo, non è facile, ci sono delle resistenze, c’è la difficoltà di rendersi consapevoli di limiti personali che fuori, invece, vengono visti con chiarezza. Ma il team si ricompatta e comincia a guardare fuori dai suoi schemi mentali, aprendosi così alla potenzialità -e non solo alla minaccia- del VUCA world.
La terza parte fornisce le chiavi di lettura della storia della Tech Environments: gli avvenimenti sono ricollegati alle caratteristiche di vulnerabilità, incertezza, complessità ed ambiguità, gli strumenti usati sono approfonditi in termini di impatto su valori, percezione di se stessi come team e non come individui, curiosità, aspirazioni cui tendere. Viene fornito anche un buon supporto bibliografico e sitografico per approfondire l’uso degli strumenti usati dai protagonisti.
Istruzioni per la lettura
Il tema è tornato alla ribalta e si è esteso dopo il radicale cambiamento del mondo che è seguito alla pandemia Covid19. Può essere stimolante -soprattutto per la modalità narrativa prescelta dall’autrice- mettere sotto le etichette che ormai si conoscono di vulnerabilità, incertezza, complessità ed ambiguità qualcosa di molto concreto e vicino alla nostra vita quotidiana: problemi, difficoltà, emozioni, stati d’animo, comportamenti, decisioni. Quelli descritti hanno il pregio di essere vicini alla realtà quotidiana, quindi di farci pensare: sicuramente, qualcuno di questi lo abbiamo vissuto anche noi. E a volte abbiamo stentato a darci un senso, ad attribuirvi confini chiari, forse anche a darvi un nome. E poiché non è certo prevedibile il rientro alle passate modalità di gestione della nostra vita, possiamo accettare l’invito a lasciarci stimolare dalla curiosità: in fondo è uno strumento VUCA per affrontare il mondo VUCA.