SEGRETA > Sperimentare per cambiare, scopri come

Quando si tratta di cambiare le pratiche, le abitudini, il mindset di lavoro in una organizzazione è essenziale strutturare una sperimentazione. Quando si ha a che fare con sistemi complessi come i mercati, le organizzazioni o persino i team, attuare cambiamenti senza conoscerne i risultati, o l’efficacia, può causare problemi di ogni sorta. Cambia poco quanto si è preparati, o se si è pianificato ogni dettaglio, c’è sempre una buona probabilità che le cose prendano un corso diverso da quello che si era delineato.

Con la sperimentazione è possibile mitigare questo rischio, ottenendo dati reali su cui basarsi prima di implementare un cambiamento, individuando che cosa funziona e che cosa no per la propria organizzazione.

In questo articolo, Jurriaan Kamer, change management consultant, condivide con noi i migliori consigli per intraprendere esperimenti di successo:

  1. L’idea di cosa sperimentare dovrebbe essere personale, venire dalle proprie passioni e curiosità. In questo modo si avrà l’interesse e la prospettiva necessaria per portare avanti la sperimentazione.
  2. Definire gli effetti desiderati; un esperimento dovrebbe concentrarsi su qualcosa di cui si ha il controllo o l’influenza. Il risultato della sperimentazione dovrebbe inoltre essere concreto, chiaro e misurabile. 
  3. Essere coraggiosi; gli esperimenti da cui si traggono i migliori insight sono quelli più innovativi.
  4. Una cosa alla volta; quando si sperimenta, le persone tendono a voler cambiare più variabili simultaneamente, ma in questo modo i risultati sono falsati perché non si può individuare quale variabile ha prodotto quale effetto. Il modo corretto per procedere è indagare una variabile alla volta.
  5. Scegliere il corretto lasso temporale; il favorito è otto settimane, o comunque non superiore alle 16 settimane. Alcuni esperimenti potrebbero essere più brevi, in base a cosa si indaga. In ogni caso, per ottenere risultati validi, ci dovrebbe essere tempo sufficiente per uscire dallo stato di iniziale discomfort, e attuare sufficienti ripetizioni. Nei gruppi, non tutti i membri hanno la stessa velocità di adattamento, quindi è il caso di lasciare abbastanza tempo per dare a tutti il modo di trarre valore dalla sperimentazione.
  6. Non interrompere troppo presto; in presenza di tensioni o disagio c’è la tendenza a interrompere prima del previsto, supponendo che non stiano avendo gli effetti desiderati, ma non è necessariamente così. Potrebbe trattarsi solo di un momento di assestamento, in cui i partecipanti non acquisiscono ancora sufficiente confidenza con i cambiamenti introdotti. Per questo è fondamentale continuare a seguire i tempi previsti o addirittura allungarli se necessario, per accertarsi di aver fatto tutto il possibile.
  7. Eseguire esami retrospettivi ciclicamente; per individuare gli insight è necessario eseguire analisi a intervalli regolari. Una volta al mese è lo standard. Gli esami retrospettivi permettono di avere suggerimenti e spunti di riflessioni. È utile svolgerli anche se si pensa di avere la consapevolezza di tutto ciò che sta accadendo.
  8. Prepararsi alla frustrazione; sconforto e rassegnazione sono parte della sperimentazione, non significa che non si stiano facendo progressi. Tutti passano per questa fase, è importante ricordarsi che la sperimentazione di successo è quella in cui si apprende qualcosa di utile, non in cui tutto va come sperato.

In caso si voglia applicare un cambiamento a livello organizzativo, meglio iniziare sperimentando su una piccola porzione, individuando un gruppo avventuroso che sta lavorando bene e ha voglia di innovare. Se i risultati si dimostrano efficaci, si può quindi passare a implementarla all’intera organizzazione. 

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