I nostri cuori hanno un ruolo sorprendente nel determinare quanto siamo influenzatǝ dalle opinioni altrui; infatti, una ricerca condotta dalla dott.ssa Mariana von Mohr e dal professor Manos Tsakiris, del Dipartimento di Psicologia della Royal Holloway University, ha evidenziato che ci fidiamo meno del nostro giudizio, e quindi ci affidiamo maggiormente a quello altrui, quando il nostro muscolo cardiaco si contrae.

A chi ha partecipato allo studio è stato chiesto di valutare l’affidabilità di alcuni volti. Al primo gruppo, i volti sono stati mostrati durante la fase sistolica (di contrazione) del ciclo cardiaco, in cui il cuore manda segnali al cervello; al secondo gruppo, invece, tra un battito e l’altro (fase diastolica). Dopo aver espresso un primo giudizio, tuttǝ hanno avuto modo di confrontarsi con altre persone in merito ai volti osservati e sono statǝ chiamatǝ a esprimere nuovamente una valutazione. In seguito al feedback sociale, coloro che avevano valutato i volti durante la fase di contrazione del cuore hanno cambiato idea più spesso. In altre parole, i e le partecipanti sono statǝ maggiormente influenzatǝ dalle opinioni altrui quando hanno dovuto formulare il giudizio mentre il cervello riceveva segnali dal corpo, ovvero durante il battito cardiaco.

Questo studio suggerisce una profonda connessione tra il nostro corpo, in particolare il cuore, e il nostro processo decisionale. Mariana von Mohr e Manos Tsakiris, infatti, hanno fatto emergere come il momento preciso del ciclo cardiaco in cui percepiamo gli eventi può avere conseguenze significative sul modo in cui il cervello elabora le informazioni e influisce sulle nostre decisioni.

Questi risultati possono avere anche implicazioni importanti riguardo l’influenza sociale sulle nostre scelte, infatti dimostrano quanto i segnali provenienti dal corpo, come quelli del cuore, influenzino le decisioni che prendiamo nei contesti sociali.

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