Il corpo umano è come un termostato: misura se qualcosa è al di sopra o al di sotto un certo target e, se è così, agisce per ripristinare la situazione ottimale. Questo processo è chiamato omeostasi, dal greco “posizione simile”: come un termostato, il corpo si mantiene in equilibrio, costanza e stabilità. Alcuni esperti, però, stanno mettendo in discussione questa teoria. 

In un paper del 1981, gli scienziati Sterling e Eyer, dell’Università della Pennsylvania, hanno affermato che uno stato cronico di stimolazione ed eccitamento dovuto allo stress causa effetti negativi sulla salute. Essere costantemente stimolati provocherebbe, secondo loro, un deficit al sistema cerebrale che attiva e sopprime le energie, e consente di curare e riparare il corpo. Gli scienziati hanno quindi ipotizzato che il corpo umano non si sforza di rimanere stabile, ma usa informazioni provenienti dal corpo per stimare il suo stato e anticipare cosa succederà. Così, ad esempio, se il cervello prevede che ci sarà un periodo di forte stress, schiererà tutto il suo contrattacco: alta pressione sanguigna, secrezione di certi ormoni come il cortisolo, aumento di glucosio nel sangue, etc, per essere in grado di affrontare gli eventi prima ancora che si concretizzino. Questo potrebbe spiegare perché gli individui sottoposti a forte stress cronico – persone in difficoltà finanziarie, divorziati, vittime di razzismo – tendono a soffrire di un numero più elevato di malattie legate all’ipertensione, malattie coronariche e cancro. 

L’idea di Sterling e Eyer è rivoluzionaria: il cervello, secondo loro, non avrebbe una funzione di controllore nei confronti del corpo, per prepararlo a reagire al mondo esterno, ma piuttosto una funzione di predizione del futuro, per preparare il corpo. Questo concetto si chiama allostasi, e ha da subito avuto successo tra gli studiosi dello stress, poiché aiuta a trovare un significato all’esistenza stessa del cervello. La neuroscienziata Barrett, infatti, spiega che il cervello non evolve per pensare o provare sentimenti, ma per regolare il corpo. Barrett crea una nuova metafora per l’allostasi, definendola come un “budget del corpo”. Secondo lei, il cervello gestisce il budget per tutto il resto del corpo e per mantenere lo stato di salute nel tempo, il cervello deve fare investimenti in glucosio e altre risorse metaboliche per altre attività come lo studio, fare esercizio, socializzare, rilassarsi. Per questo motivo, se il budget del corpo va in rosso per troppo tempo, andrà in bancarotta, il sistema immunitario ne soffrirà e il corpo si ammalerà. Un corpo tassato più del dovuto, arriva a contrarre malattie croniche. 

Purtroppo, non tutti possono beneficiare delle stesse possibilità per mantenersi in salute. I deficit finanziari possono creare deficit biologici, e viceversa, creando un circolo vizioso.  Come antidoto, Sterling sostiene che la società deve riconoscere il fatto che i farmaci non sono la principale via per la salute. Lo scienziato sostiene che essa sia uno stato di rispondenza ottimale, e che quindi le condizioni biologiche non possano che avere soluzioni sociali, politiche e culturali.  

Se il concetto di allostasi e di un cervello predittivo fosse da prendere sul serio, tutti dovrebbero investire nel budget del proprio corpo e in quello degli altri. Sono necessari anche interventi sistemici, contro stress cronico e sociale. La salute del nostro corpo è connessa alla sfera politica del nostro corpo – come scrive il padre della medicina sociale Virchow: la medicina è una scienza sociale, e la politica non è altro che medicina su larga scala.

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