C’è chi li ama e chi li odia (all’inizio), ma, secondo una ricerca del professore della Harvard Business School, Michael Norton, i rituali di team building giocano un ruolo fondamentale nel creare senso di appartenenza e nell’aumentare il benessere delle persone. Nei soggetti dello studio, l’esecuzione di attività di team building ha aumentato del 16% la percezione del lavoro come significativo, e sappiamo che le persone che giudicano il proprio lavoro significativo sono più motivate, felici e produttive. Inoltre, è emerso che chi partecipa a queste attività ha una maggiore “cittadinanza organizzativa”, quindi, per esempio, è più disponibile a fermarsi oltre l’orario per aiutare un collega.
Anche coloro che inizialmente considerano ridicole o inutili queste attività di gruppo, con il passare del tempo cominciano a guardarle con occhi diversi e migliorano il loro rapporto con colleghi e colleghe..
Lo studio di Norton, condotto insieme ad alcune colleghe di altre università americane, è esposto nel documento “Work Group Rituals Enhance the Meaning of Work”, pubblicato su “Organizational Behavior and Human Decision Processes”. La ricerca ha rilevato che i rituali di gruppo sono caratterizzati da tre elementi:
- fisico, parole e azioni specifiche;
- comunitario, le azioni vengono compiute insieme, nello stesso momento;
- psicologico, la sensazione che sia bello fare queste cose insieme in un certo modo.
Da un altro studio, condotto su circa 300 persone, è emerso che il 48% dei e delle partecipanti aveva portato a termine attività che comprendevano questi tre elementi – per esempio pranzare insieme ogni giorno, scegliendo a turno un ristorante diverso – e le collegava a una maggiore percezione del significato del proprio lavoro.
Ecco tre passaggi suggeriti da Norton per creare rituali efficaci per il nostro team:
- Osservare
Poniamoci come degli estranei e osserviamo cosa il team sta già facendo (per esempio come inizia le riunioni): questo ci permetterà di capire se esistono già dei rituali che possiamo implementare e quali, invece, possiamo inserire. - Lasciare spazio all’autogestione
Lasciamo che siano i collaboratori e le collaboratrici a creare i rituali che ritengono utili per la squadra. - Fornire risorse
Se, per esempio, sappiamo che il team pranza insieme ogni giovedì, possiamo prevedere un piccolo budget per questa attività. E – consiglio bonus – è meglio se non andiamo con loro!