Si parla molto di proposito evolutivo: cosa significa, se ne hai uno, cosa fare se non lo hai… Sembra però che molte persone non comprendano bene cosa sia esattamente un proposito evolutivo, o almeno così la pensa il guru del management Federic Laloux, autore di Reinventare le organizzazioni, uno dei libri più influenti dell’ultimo decennio. Nel suo libro spiega il suo punto di vista rispetto al proposito evolutivo, e perché ritiene che dobbiamo cambiare il modo con cui lo intendiamo.

Secondo Laloux ancora oggi nel management domina il paradigma meccanicistico: le organizzazioni sono considerate come delle macchine, e di conseguenza trattate come gusci vuoti privi di vita, che hanno bisogno di energia proveniente dall’esterno, programmazione e pianificazione, perché qualcosa si metta in moto. Gestire un’organizzazione seguendo la visione meccanicistica porta a consumare immense quantità di energia e risorse nella pianificazione a lungo termine e nella definizione della visione del futuro, che però non danno garanzie certe di successo. Laloux ritiene che oggi, anzichè di una strategia improntata alla previsione e al controllo attraverso la supervisione, la pianificazione e il budgeting, abbiamo bisogno di un approccio più umile. La base per il successo oggi risiede infatti, a suo parere, nella chiarezza della strategia e della vision: quando queste sono rese esplicite e chiare all’organizzazione, il resto segue e sarà allineato. 

Si tratta di un cambio di paradigma, che non vede più le organizzazioni come realtà prive di vita, ma come organismi vivi, ecosistemi che producono autonomamente la propria energia e che si muovono. Nelle organizzazioni che hanno compreso questa realtà, e che Laloux nel suo libro definisce Teal, il ruolo del management si sposta dal controllo a una guida più delicata e gentile verso la giusta direzione. E questo nuovo paradigma richiede che i leader ascoltino con attenzione ciò che l’organizzazione esprime, ciò che intende essere, qual è il suo proposito evolutivo. Essere attenti al flusso dell’organizzazione permette infatti di guidarla e di crescere con essa. Laloux descrive questo processo paragonandolo a quello che caratterizza la creazione artistica, che inizia con un’idea che il creativo riesce a rivestire con una forma. Allo stesso modo, ci sono molti propositi evolutivi cui ancora occorre dare una forma perché si possano realizzare. In un mondo come il nostro, sempre più complesso, volatile e incerto, anche i piani fatti con maggiore accuratezza non sono più in grado di predire tutti gli sviluppi futuri e diventeranno presto obsoleti.

Al posto di un approccio di pianificazione e controllo, il management deve quindi adottarne uno che possiamo definire di percezione e risposta (sense and respond). E qui è proprio il proposito che guida nel comprendere ciò che cambia, ciò che chiede di svilupparsi, e ciò che occorre di conseguenza adattare. Si tratta davvero di un cambiamento con implicazioni profonde nel management, perché richiede di sostituire un modo di lavorare basato sulla previsione e il controllo con un approccio fondato sull’ascolto continuo dell’ecosistema-azienda e su un perpetuo adattarsi e rispondere agli stimoli che ne emergono.

Guarda il video di Federic Laloux – thejourney.reinventingorganizations.com