Molti dichiarano che la pratica di mindfulness può avere effetti molto positivi sul nostro benessere psicologico e può ridurre i sintomi di numerosi disturbi come ansia, depressione, insonnia, dolore cronico. Nonostante il nostro cervello sia estremamente complesso, con miliardi di neuroni e migliaia di connessioni, la ricerca sta scoprendo in maniera sempre più precisa ed approfondita come funziona, e allo stesso tempo ci mostra quanto ancora rimanga da esplorare e comprendere. La nostra mente rimane tuttora il più grande ed affascinante mistero delle moderne neuroscienze. Perciò è difficile credere che fermarsi, fare focus e osservare il nostro respiro possa davvero influenzare in maniera significativa il nostro benessere. Ma così ci dicono le ricerche….

Scienziati di tutti i continenti hanno iniziato a studiare gli effetti della meditazione e delle pratiche di mindfulness sulla struttura fisica del cervello. Una neuroscienziata della Harvard Medical School, Sara Lazar, usa le misurazioni ottenute attraverso la risonanza magnetica tomografica per analizzare gli effetti dello yoga e della meditazione sui cambiamenti neuronali. Uno dei suoi studi ha dimostrato come una pratica intensa di meditazione, che comprenda la focalizzazione dell’attenzione, può prevenire il declino dell’efficienza delle funzionalità della corteccia prefrontale legato all’invecchiamento. La corteccia prefrontale è importante per la formazione della memoria, ma anche per il pensiero analitico e la pianificazione, e questo spiega perché molte persone anziane si trovano spesso a scordarsi cose e particolari. Persone di 40-50 anni che meditano regolarmente hanno mediamente la stessa materia grigia di ventenni-trentenni che non meditano.

Un secondo studio della Lazar ha analizzato persone che non avevano mai meditato, e ha fatto loro seguire un protocollo MBSR, che ha richiesto tra le altre cose di meditare quotidianamente per 30-40 minuti. Dopo otto settimane si è rilevato un aumento significativo del volume del cervello, in particolare nella zona dell’ippocampo e della giunzione tempo-parietale. L’ippocampo è quell’area del cervello responsabile dell’apprendimento e della memoria, così come dell’orientamento spaziale e della regolazione delle emozioni. La giunzione tempo-parietale è il punto d’incontro tra i lobi temporali e parietali, ed è coinvolta nella capacità di empatia e compassione. Si è inoltre evidenziata una diminuzione del volume dell’amigdala (non preoccuparti, è un buon segno!). L’amigdala è una ghiandola posta al centro del cervello, ed è responsabile delle emozioni e dell’innesco della reazione attacco o fuga di fronte alla percezione di minacce. La densità della sua materia grigia è correlata ai cambiamenti nella percezione dello stress: più piccola è l’amigdala, meno svilupperà reazioni da stress. Anche se il contesto non cambia, cambia la risposta che i partecipanti al percorso di meditazione danno a ciò che vi avviene.

Si pensava che, una volta adulti, lo sviluppo del nostro cervello terminasse, o meglio, iniziasse lentamente a declinare. Ora però sappiamo che il nostro cervello continua a svilupparsi e ad adattarsi agli eventi per tutta la vita, grazie a continui cambiamenti chimici, strutturali e funzionali. Ciò significa che le regioni del cervello che sono importanti per un comportamento specifico possono cambiare e modificarsi per favorire l’apprendimento di nuove capacità. E come possiamo imparare una nuova lingua, così ora il nostro cervello può anche imparare a essere felice. Se ripetiamo alcuni comportamenti, li insegniamo al nostro cervello, che sarà in grado di formarsi e modellarsi come desideriamo.

A partire da questo principi, possiamo usare la meditazione come esercizio per aiutarci a modellare il nostro cervello. Gli studi hanno scoperto che la meditazione mindfulness e significativi livelli di mindfulness agiti nella vita di tutti i giorni possono agevolare le emozioni positive, aiutarci a riprenderci più facilmente da quelle negative, e migliorare le nostre capacità sociali e la generosità, e tutto ciò, alla fine, porta ad un miglioramento del benessere. Meditare può essere un modo per rilassarsi e regolare le emozioni per un po’, ma se diventa una pratica regolare, cambia il nostro cervello permanentemente in meglio. E’ un processo di apprendimento molto diverso per ognuno, e richiede applicazione. Anche se alcuni aspetti di questo processo ancora non sono chiari a livello neurologico, impegnarsi per rimodellare il nostro cervello può migliorare significativamente la nostra qualità della vita.

Leggi l’articolo completo di Kristyna Zapleta – www.mindfulentrepreneurship.com