Una delle sfide che Startups.com sta affrontando nell’ultimo periodo riguarda il modo in cui è necessario differenziare la comunicazione indirizzata a una popolazione aziendale caratterizzata dalla diversity. L’elemento della diversità, infatti, non dovrebbe contare solamente in fase di assunzione, ma ha a che fare con la comprensione. Più una popolazione diventa diversa, meno si potrà contare sulla comunicazione implicita tra le parti. I background delle persone saranno sempre più eterogenei, e le persone avranno sempre meno in comune. Una delle aree di azione individuate da Startup.com riguarda la creazione di una focus area, uno spazio sicuro, nella quale condividere ciò che si pensa senza la paura di essere attaccati per ciò che si dice. Per sviluppare un luogo sicuro in azienda, le persone che rispondono alle domande più pungenti devono essere disposte a insegnare qualcosa agli altri, non solo a fare sfogare i colleghi, sostituendo ogni “come ti permetti?” con un “lascia che ti mostri un altro punto di vista”. Più ci si sente liberi di poter comunicare, e più si impara. In Startup.com stanno anche lavorando alla creazione di un nuovo approccio al dialogo, sostituendo le affermazioni come “ti sbagli!” con domande del tipo “mi aiuti a capire perché ti senti così?”. 

All’inizio di questo percorso verso la costruzione di uno spazio sicuro, non vi sarà molta partecipazione da parte delle persone, perché questo termine non trasmetterà molto a chi lo leggerà per la prima volta. Quello che intendono fare a Startup.com è stimolare il loro Diversity Committee verso la creazione di domande e di conversazioni utili a preparare il campo per questo tipo di dialogo. Sarà un lungo viaggio verso la fiducia e la partecipazione, ma non ci sono alternative: fino a che non ci sarà fiducia e crescita, la popolazione aziendale non sarà realmente diversa.

Leggi l’articolo completo di Wil Schroter su www.startups.com