Esiste una categoria di persone che non chiedono mai aiuto, né quando si tratta di un passaggio in auto, né di tenere loro il cane per qualche ora. Questa categoria si divide in sottocategorie, come ad esempio le persone che non si sbilanciano a esprimere una propria scelta, come se a loro andasse bene tutto; oppure quella di chi si aspetta di essere compreso senza proferire parola; o ancora, quella di chi teme di contrarre un debito chiedendo un favore a qualcuno. Questo tipo di persone hanno sicuramente molta strada da fare in termini di felicità e di soddisfazione a livello personale e relazionale. Probabilmente, questi comportamenti hanno a che fare con i valori con cui siamo cresciuti, ad esempio che sia negativo chiedere aiuto, perché bisogna sapersela cavare da soli, e che, contemporaneamente, si debba essere capaci di “indovinare” di cosa hanno bisogno gli altri senza che questi ce lo dicano. Da ciò nasce un gioco difficile: per essere educati occorre infatti comunicare i propri bisogni senza esprimerli concretamente, e indovinare quelli degli altri senza chiederli. Tutto ciò può portare le persone a mostrarsi a lungo sorridenti, felici, energiche e ad avere improvvisamente un crollo, in cui spesso ci si chiede come mai nessuno comprende ciò di cui si ha bisogno. Le emozioni che si provano in questi casi sono molto forti e difficili da gestire, per cui si vorrebbe evitarle. La soluzione per evitare tutto ciò potrebbe essere quella di imparare a chiedere, e ci sono libri, studi, programmi televisivi, che lo dicono, ma sembra sempre che ci sia un “MA” a indebolire questo invito: “dovresti chiedere aiuto, MA poi sarai in debito con questa persona…”, “dovresti chiedere aiuto, MA poi apparirai debole” E’ possibile però anche avere un “E” anziché un “MA”: “dovresti chiedere aiuto, E così facendo farai un grande dono a questa persona”

Chiedere aiuto a una persona diventa così un grande dono in termini di fiducia, e fa sentire bene entrambe le parti. Nell’intento di chiedere un favore a qualcuno, può essere utile partire dal dichiarare la propria fiducia nell’altro, senza aver paura di mostrarsi vulnerabili e intimi. La fiducia si costruisce lentamente, atto dopo atto, e dà significato alla relazione. 

Certamente, esiste una linea sottile tra chiedere aiuto a qualcuno e usare una persona per i propri interessi. Di nuovo, è una questione di fiducia: se in una relazione è sempre la stessa persona che chiede il bilanciamento si incrina, e probabilmente è più importante che la seconda inizi a mostrarsi vulnerabile e a chiedere a sua volta, che non la prima smetta di chiedere, se si vuole mantenere una relazione di fiducia bilanciata. Ma si sa, dare è più facile di chiedere. Contemporaneamente, è importante tenere a mente che è giusto anche dire di no, quando ci viene chiesto qualcosa, e, allo stesso modo, bisogna saper accettare un no come risposta. Un “no” rappresenta la creazione di un confine, non è da considerarsi come un’accusa né come una vendetta. Conoscere e definire i propri confini è un lavoro lungo una vita intera, ed è fondamentale avere attorno a sé persone che ne comprendono l’importanza.

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