Per anni, i CEO più illuminati si sono impegnati per far convivere la massimizzazione dei profitti e il perseguimento di obiettivi ambientali, sociali e di governance – fino a quando è arrivato il COVID-19. Da quel momento in poi, le imprese – piccole e grandi – hanno dovuto fermare la propria attività, e le persone si sono ritirate nel distanziamento sociale imposto a tutti noi. Questa crisi senza precedenti ci pone davanti a un’attività di introspezione esistenziale: cosa definisce il nostro proposito? Qual è la nostra più ampia ragione di esistere e come possiamo avere un impatto sul mondo? I CEO si sentono in dovere di compiere delle azioni per difendere le proprie attività, ma in questa crisi i bisogni degli stakeholder si sono fatti così acuti da enfatizzare ancora di più l’opportunità creata per le aziende di sfruttare questo periodo per lasciare un segno indelebile con empatia e un chiaro proposito. Le decisioni prese in questo momento, infatti, andranno a delineare l’identità aziendale e lasceranno una traccia nella sua storia che durerà oltre la fine della crisi da coronavirus. Le imprese che hanno nel tempo perfezionato il loro proposito, in questo momento hanno a loro disposizione un set valoriale utile ad affrontare questa crisi e a prendere decisioni. Per gli altri, questo momento rappresenta sicuramente un’opportunità per lavorare sul proprio proposito. 

Ecco 5 principi che possono aiutare i CEO a capire come costruire un senso di identità e un proposito che possa vivere a lungo, una volta finita questa crisi. 

  1. Capire i grandi bisogni dei propri stakeholder: tutti i portatori di interesse avranno bisogni urgenti da comprendere e a cui dare priorità. Alcuni di questi bisogni, inoltre, richiederanno all’azienda di agire con creatività. 
  2. Portare in luce i propri punti di forza: quali sono i punti di forza della tua azienda, che ti permetteranno di fare la differenza per i tuoi stakeholder? Lavorando a stretto contatto con fornitori e clienti sarà più semplice identificare questi aspetti, fino ad ora ignorati. 
  3. Mettere alla prova le proprie decisioni: le azioni che verranno intraprese in questo momento verranno poi poste sotto analisi, una volta finita l’emergenza. Le tue azioni saranno considerate coerenti alla tua identità?
  4. Coinvolgere i dipendenti nella soluzione: le crisi offrono l’opportunità di creare un senso comune del proposito aziendale insieme ai lavoratori, che cercheranno una figura da leader e dei modi in cui impegnarsi personalmente per superare la situazione difficile. I leader propositivi sono quelli che avranno voglia di condividere i propri piani con tutto lo staff, con lo scopo di dar loro input e spronarli a impegnarsi nella risoluzione delle sfide che si sono presentate all’azienda, compresi i complessi trade-off da raggiungere. 
  5. Gestire la crisi con la giusta leadership: essere un leader in tempi di crisi non è mai semplice, e la credibilità è tanto essenziale quanto fragile come elemento di leadership. È importante comunicare le informazioni frequentemente, anche quando si tratta di informazioni incomplete. Gli stakeholder avranno bisogno di empatia, ma non vorranno ricevere notizie edulcorate.

I dirigenti devono farsi trovare pronti per questo momento cruciale, per mettere a disposizione il potere della propria azienda, guidata da uno scopo sociale, in aiuto di milioni di vite vulnerabili e dislocate nel mondo. 

Leggi l’articolo completo di Bill Schaninger, Bruce Simpson, Han Zhang, e Chris Zhu su www.mckinsey.com