Cosa ci dice di importante questo libro

Amy Gallo affronta un tema centrale nel mondo professionale odierno: le difficoltà di interazione e collaborazione con colleghi, superiori o subordinati, in particolare quando questi ultimi possono essere considerati “difficili”.
Una delle caratteristiche più interessanti di Getting Along è il suo approccio pragmatico e non giudicante verso le persone difficili. Mentre molte letture sull’argomento si concentrano sulle colpe altrui o sulla difficoltà intrinseca dei comportamenti problematici, per Gallo non esistono persone “difficili”, esistono comportamenti difficili. Ogni persona ha motivazioni e vissuti che spiegano come si comporta, e la chiave per una gestione efficace sta nel capire queste dinamiche e trovare soluzioni che non solo risolvano il conflitto, ma che costruiscano ponti tra le persone.
Amy Gallo, è collaboratrice della Harvard Business Review, i suoi articoli sono stati raccolti in decine di libri sull’intelligenza emotiva, sul dare e ricevere feedback, sulla gestione del tempo e sulla leadership.
L’autrice ritiene che i consigli in circolazione non siano abbastanza pratici: sono troppo elevati, troppo astratti, troppo generici, per cui il suo obiettivo con questo libro è quello di metterci in grado di agire subito, fornendoci un approccio più sfumato, pratico e basato su prove, che riconosca la complessità delle relazioni malsane sul lavoro e l’immenso disagio che possono creare. Vuole aiutare le persone che si sentono intrappolate, che non sono sicure di cosa fare e che forse hanno provato i soliti consigli e si sono accorte che non funzionavano.

 

Citazioni

  • “Le relazioni negative sono negative sia per i nostri colleghi che per le organizzazioni e hanno effetti più forti di quelle positive”.
  • “Il 70% della differenza tra i team con le prestazioni più basse e quelli con le prestazioni più alte è correlato alla qualità delle relazioni tra i team”.
  • “La reazione “attacco/fuga” domina le nostre funzioni esecutive e ci sembra di non poter più scegliere come comportarci”.
  • “La vera sfida nelle relazioni non è cambiare l’altro, ma adattare le proprie reazioni”
  • “Comprendere le motivazioni dietro i comportamenti difficili è il primo passo per migliorare la comunicazione”.
  • “Non possiamo controllare il comportamento degli altri, ma possiamo sempre decidere come rispondere”.
  • “I conflitti non sono fallimenti, ma opportunità di crescita”.
  • “L’empatia è il ponte che collega il conflitto alla soluzione”.
  • “Ascoltare non significa essere d’accordo, ma è fondamentale per una conversazione produttiva.
  • “Sperimentate per trovare ciò che funziona”.
  • “A volte provare qualcosa di nuovo, anche di piccolo, può cambiare la dinamica tra voi e un collega che vi sta antipatico”.
  • “I manager insicuri sono negativi per gli affari, perché il loro ego è fragile, tendono a non ascoltare le idee degli altri e a resistere al feedback”.
  • “Anche lievi casi di stress possono causare una rapida e drammatica perdita delle capacità cognitive prefrontali: non pensiamo con chiarezza e perdiamo la capacità di esprimere giudizi validi, il che non è una ricetta per un’azione produttiva”.
  • “Gran parte dei consigli su come gestire gli attriti si basano su presupposti errati”.
  • “Il vostro punto di vista è solo una delle prospettive”.
  • “Siate consapevoli dei vostri pregiudizi”.
  • “Fate in modo che non vi sia la dinamica ‘io contro loro’”.

 

Struttura e contenuti del libro

Nel primo capitolo, Amy Gallo parla dell’importanza delle relazioni sul lavoro e del perché valga la pena dedicare tempo e sforzi per cercare di migliorarle.
Nel secondo, parla di ciò che accade nel nostro cervello quando siamo coinvolti in un conflitto, cioè l’istinto di attacco o di fuga, e di come trovare un modo produttivo per andare avanti con una mente più chiara. Questo processo comprende l’adozione della giusta mentalità, l’aumento della consapevolezza di sé e la gestione delle proprie reazioni per evitare di aggravare la situazione invece di disinnescarla.
Nei capitoli che seguono, il libro identifica otto archetipi comuni di collaboratori difficili e fornisce consigli su misura per affrontare ciascuno di essi:

  • Il capo insicuro
  • Il pessimista
  • La vittima
  • Il collega passivo-aggressivo
  • Il saputello
  • Il tormentatore (che speravate fosse un mentore)
  • Il collega prevenuto
  • L’operatore politico

Le strategie presentate negli otto capitoli sugli archetipi, insieme a nove principi delineati nel capitolo 11, sono pensate per aiutarci a lavorare con chiunque. Gli archetipi possono aiutarci a valutare la situazione, ma il vero lavoro arriva quando li superiamo per passare a un atteggiamento mentale produttivo, lasciando spazio alla possibilità che la persona possa cambiare i suoi modi di fare e forse anche che abbiamo interpretato male il suo comportamento o attribuito un significato sbagliato alle sue azioni. Alcune persone sfuggono alle categorizzazioni, quindi l’autore offre anche principi che funzionano indipendentemente dal tipo di cattivo comportamento con cui abbiamo a che fare. E poiché avere a che fare con un collega difficile può essere estenuante, demoralizzante e stressante, l’ultimo capitolo è dedicato alle strategie che danno priorità al nostro benessere.

 

Istruzioni per la lettura

Questo libro è un itinerario di viaggio per migliorare le relazioni sul lavoro. Poiché non tutti vivono l’ambiente di lavoro allo stesso modo, l’autrice ha cercato di tenere conto delle questioni di razza, genere e altre categorie di identità.  Le intuizioni, gli strumenti e le tecniche che l’autrice offre si basano su interviste con accademici, psicologi sociali, esperti di management e neuroscienziati condotte negli ultimi quattordici anni. Attraverso storie personali, incontreremo molti individui che sono stati in grado di far evolvere le loro relazioni critiche, trasformando i nemici in alleati. Altri hanno sviluppato meccanismi di adattamento per rendere la situazione più tollerabile e altri ancora hanno preso la difficile decisione di lasciare il lavoro per preservare la propria salute mentale.
In tutto il libro, l’autrice ci sfida a essere “l’adulto della situazione”, a vedere le nostre azioni e i nostri comportamenti attraverso la lente di questi archetipi e ad ammettere che i nostri colleghi hanno dei difetti, ma probabilmente non sono malvagi, e che noi stessi non siamo infallibili è essenziale per andare d’accordo.
L’augurio di Amy Gallo è che questo libro ci aiuti a costruire la resilienza interpersonale, la capacità di riprenderci più rapidamente dalle interazioni negative e di sentire meno stress quando ci siamo dentro. Dopo aver letto questo libro, dovremmo essere in grado di mettere il conflitto lavorativo al suo posto, liberando tempo prezioso e capacità mentale per le cose che contano davvero per noi.