La neuroplasticità è la capacità del cervello di cambiare, apprendere e adattarsi. Negli ultimi anni, diversi ricercatori hanno ipotizzato la possibilità di indirizzare consapevolmente la neuroplasticità per ottimizzare le funzioni cerebrali, migliorare le prestazioni lavorative e persino influenzare i risultati di un team.
“L’aspetto principale della neuroplasticità è che è possibile formare e riorganizzare le connessioni cerebrali”, spiega la dottoressa Marsha Chinichian, psicoterapeuta clinica di Los Angeles che ha proposto con successo la app di fitness mentale Mindshine (https://www.mindshine.app/). La possibilità di ricablare i nostri cervelli è condivisa da molti esperti cognitivi in tutto il mondo, tra cui Natalia Ramsden, psicologa aziendale e fondatrice della prima e al momento unica clinica per l’ottimizzazione del cervello del Regno Unito. Ci sono molte metafore che lo spiegano: per esempio il cervello è una grande rete elettrica nella quale si ritagliano nuovi percorsi attivando insieme più neuroni; o il passaggio da una piccola strada a una autostrada dove le informazioni passano più velocemente e con minore fatica (stress); o il cervello visto come muscolo, che può essere potenziato tramite allenamento.
Ecco 9 suggerimenti per mettere a frutto il potere della neuroplasticità ricablando i percorsi cognitivi: possono essere utili per i manager che vogliono supportare i propri collaboratori in situazioni di cambiamento ed evoluzione.
- Nutriamo il nostro cervello: è solo una minima parte del peso corporeo totale, ma consuma un quarto di quello che mangiamo. Ramsden consiglia di consumare spesso snack come noci, mirtilli e avocado durante il giorno ed assumere vitamina D e magnesio.
- Riposiamo meglio: anche se una notte di sonno di 7-9 ore è il più potente alleato al nostro benessere cerebrale, anche un sonnellino pomeridiano di soli 20 minuti favorisce la crescita delle spine dendritiche, che agiscono come connettori tra i neuroni.
- Mettiamo uno stop alla giornata lavorativa: la neuroplasticità ha bisogno di tempi morti. Per Chinichian, un rituale di “chiusura della giornata lavorativa”, anche un breve messaggio che stimoli riflessione e esprima gratitudine per i piccoli successi, aumenta le endorfine stimolando la neuroplasticità.
- Ampliamo il vocabolario: imparare una parola nuova ogni giorno è semplice gesto che innesca una moltitudine di nuovi percorsi neurali, sia visivi sia uditivi.
- Usiamo la mano “sbagliata”: gli esercizi con la mano non dominante sono eccellenti per formare nuovi percorsi neurali e rafforzare la connessione tra neuroni (per esempio lavarsi i denti con la mano che non si usa di solito).
- Impariamo la giocoleria: è spesso citata come un mezzo eccellente per stimolare il cervello. Tenere a portata di mano un set di palline e usarle tra una attività e l’altra può dare una spinta al cervello.
- Giochiamo a scacchi: chi lo fa ha una corteccia cingolata anteriore più ampia di chi non ci gioca. Si può farlo anche online e non è nemmeno necessario finire un’intera partita per avere dei benefici.
- Esercitiamo la memoria: imparare dispositivi mnemonici come formule o rime, può migliorare la connettività della rete prefrontale parietale, aprendo la strada a nuovi percorsi nel cervello.
- Meditiamo in team: secondo Chinichian, una regolare meditazione collettiva aiuta il processo di ricablaggio positivo del cervello, e aiuta il team a reagire ai problemi con più calma, passione e consapevolezza.
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