Sebbene il lavoro ibrido e da remoto abbia sicuramente rivoluzionato il nostro modo di lavorare, diverse organizzazioni stanno ancora imparando a usarlo al meglio. 

I leader affermano che il lavoro a distanza ha reso difficile lavorare insieme e fare squadra. Molti collaboratori, infatti, provano frustrazione quando lavorano da remoto e hanno a che fare con orari estenuanti, modalità di lavoro inefficienti e dinamiche di team controproducenti. La realtà, però, è che gran parte di questi problemi già esistevano prima della pandemia; ora sono solo messi ulteriormente in rilievo. 

Un vero team – come lo definisce Jon Katzenbach – è un piccolo gruppo di persone con competenze complementari che si impegnano per uno scopo specifico ed hanno successo o falliscono insieme.
Se al tuo gruppo manca uno di questi ingredienti, allora la domanda da porsi può essere: siete veramente una squadra, ed è davvero necessario che lo siate?

È bene sapere cosa si è davvero:

  • I veri team servono a risolvere i problemi più complessi. I loro componenti sono dotati di prospettive e abilità diverse, si fidano fortemente l’uno dell’altro e si aiutano a vicenda per raggiungere il medesimo obiettivo, hanno leader agili che creano confini chiari verso l’esterno e connessioni interne importanti. 
  • I gruppi di lavoro: i manager si concentrano sulle tecniche per rendere più efficiente la collaborazione, le persone lavorano con alta responsabilità individuale, impegno emotivo e senso dello scopo condiviso sono bassi.
  • Squadre solo di nome: sebbene affermino di essere un team, non hanno processi efficienti e responsabilità individuali. Non sempre i compiti sono svolti nel modo più adeguato e il leader spesso non ha esperienza o competenze per gestire il team. I membri passano molto tempo a parlare delle proprie responsabilità individuali e le riunioni sono momenti di comunicazione a due fra il manager e i suoi collaboratori. 

Due aspetti soprattutto aiutano a identificare le “squadre solo di nome”:

  • Incontri gonfiati: Quando un leader evita di prendere decisioni o non è chiaro chi dovrebbe essere nella stanza, si fanno più riunioni e si invitano più persone. Ciò diventa un problema ancora più grande quando la riunione è virtuale e i partecipanti si moltiplicano durante la videochiamata, e molti di loro non sanno perché si trovino lì. 
  • Uso eccessivo di email e chat, che sostituiscono completamente le relazioni personali.

Non è sempre necessario essere un vero team, ma è utile sapere se il risultato atteso è uno sforzo collettivo che richiede una risoluzione attiva dei problemi o è sufficiente essere un gruppo di lavoro efficiente. Comunque, per funzionare al meglio in modo virtuale o ibrido, si può:

  • Ridurre le dimensioni del team: la dimensione ideale per i team virtuali è di tre individui, quattro se il leader non partecipa a tempo pieno. I gruppi di lavoro possono includere più persone (da sei a otto partecipanti), a condizione che lo scopo della riunione sia ben compreso.
  • Rendere esplicito l’implicito: rafforza le regole di squadra e sii chiaro su come si deve comunicare, su come verranno gestire le riunioni, su quali sono le aspettative reciproche. 

Dopo che avrai capito come e con chi è meglio lavorare, potrai iniziare a sfruttare i vantaggi che il lavoro da remoto e quello ibrido offrono invece di confrontarti costantemente con i loro svantaggi. 

Per leggere l’articolo completo di Benjamin Tarshis e Jonathan Roberts puoi andare su strategy-business.com.