Fin da bambinǝ, impariamo che il duro lavoro è importante. Quello che non ci viene insegnato, però, è che esso può presentarsi in due forme: sforzo per eseguire o sforzo per migliorare

Se ci fermiamo alla prima, finiremo per sbilanciarci sull’esecuzione: riempiremo le nostre giornate di cose da fare, lavorando di più, cercando di ridurre al minimo gli errori… ma tutto questo, anche se può darci un’illusione di produttività, non ci aiuterà a stare al passo con il cambiamento e, a lungo termine, ci porterà allo stallo. Quando siamo in questa situazione, ci troviamo nell’area della performance.

Quando invece il nostro obiettivo principale è migliorare, entriamo nell’area dell’apprendimento e cominciamo ad agire cercando modalità che ci rendano più efficaci, ci permettano di raggiungere risultati migliori e facciano risultare il nostro lavoro più interessante e stimolante.

Ecco cinque strategie per aiutare il nostro team a spostarsi dall’area della performance a quella dell’apprendimento:

  1. Preparare il terreno
    La maggior parte di noi non può permettersi di dedicare del tempo solo allo studio e all’apprendimento. Perciò, la soluzione migliore è imparare facendo, ovvero cominciare a svolgere le nostre attività quotidiane in modi che ci aiutano a migliorare. Questo può significare porsi obiettivi sfidanti o sperimentare nuove modalità e tecnologie. Per incoraggiare il team a intraprendere questa strada possiamo: chiederci se il modo in cui comunichiamo con collaboratori e collaboratrici promuove questo tipo di approccio; chiarire quando è appropriato rimanere nell’area della prestazione (es: quando ci sono tempi stretti o alti rischi in caso di errore) e quando è bene lasciarla; sollecitare feedback da tutti gli stakeholder; organizzare momenti di confronto con tutto il team in cui si riflette su cosa sta funzionando e su cosa si potrebbe cambiare.
  2. Integrare opportunità di apprendimento negli strumenti e nei processi quotidiani
    Lo sviluppo di routine consolidate supporta prestazioni elevate, per questo usiamo strumenti come le checklist e le riunioni settimanali con ordini del giorno prestabiliti. Tuttavia, è possibile progettare processi e strumenti in modo che non siano solamente orientati all’esecuzione, ma incoraggino anche la crescita. Per esempio, possiamo: includere nell’ordine del giorno delle riunioni momenti di condivisione di dubbi, errori, idee e feedback; inserire nelle checklist passaggi per ragionare su cosa è andato bene e cosa può essere migliorato; incoraggiare le persone a chiedersi come migliorare gli strumenti standard quando questi generano un errore; incorporare nelle pratiche standard diversi momenti di revisione in itinere; organizzare stand up meeting giornalieri per permettere al team di aggiornarsi sul lavoro che sta svolgendo e sulle opportunità di miglioramento.
  3. Essere un modello
    Noi per primǝ, come leader, dobbiamo accettare di essere vistǝ come persone che stanno ancora imparando: condividiamo quello che facciamo per migliorare noi stessǝ, riconosciamo quando commettiamo un errore o quando non sappiamo qualcosa e chiediamo costantemente feedback e idee al nostro team.
  4. Rafforzare i messaggi sull’apprendimento
    Il cambiamento dei modelli mentali richiede tempo e un rinforzo periodico: ricordiamo costantemente cos’è il feedback e perché è utile per migliorare, incoraggiamo le persone a imparare dai propri errori, premiamo i comportamenti caratteristici della mentalità orientata alla crescita.
  5. Pianificare conversazioni su ciò che può essere sperimentato o migliorato
    È fondamentale rivedere costantemente strumenti e routine per verificare se possono essere cambiati o migliorati. Se queste valutazioni vengono fatte con il supporto di tutto il team, risulteranno più complete e rafforzeranno la cultura dell’apprendimento.

La ricerca dimostra che i risultati migliori si ottengono quando si rimane nell’area dell’apprendimento: è il modo in cui facciamo le cose, non il tempo che impieghiamo, a fare la differenza.

Leggi l’articolo di Eduardo Briceño su hbr.org