Viviamo in un periodo di grandi cambiamenti e trasformazioni e viene spontaneo chiedersi quali caratteristiche dovrebbe avere un o una leader per affrontare efficacemente tali condizioni. Questa domanda è legata a un’altra, altrettanto importante: quali elementi permettono a un’organizzazione di prosperare nel contesto attuale? Per decenni le aziende hanno agito per preservare la stabilità e la prevedibilità nell’ottica di massimizzare i profitti e il guadagno per gli investitori; oggi, invece, sta emergendo un nuovo approccio più fluido e adattabile, che si concentra sulla creazione di una crescita sostenibile e inclusiva.

Questo cambio di paradigma porta con sé anche una nuova idea di leadership, che non mette più al centro il o la singolǝ leader, ma i team di gestione. Un nuovo approccio richiede, a chi ha un ruolo di responsabilità, non solo di sviluppare nuove competenze, ma di rivedere la propria mentalità, le proprie interazioni e il proprio modo di lavorare.

Ecco i cinque cambiamenti che i e le leader sono chiamatǝ ad affrontare:

  1. Dal profitto all’impatto
    Sebbene la massimizzazione del profitto e del beneficio per gli investitori rimanga essenziale, le organizzazioni devono andare oltre e generare valore anche per tutte le altre parti interessate, comprese la società e l’ambiente. A questo scopo i e le leader devono evolvere da manager a visionari in grado di trasmettere un purpose significativo e una chiara idea di futuro. Come: unendo e indirizzando le persone verso aspirazioni e scopi chiari e condivisi; definendo e misurando il valore generato per tutte le parti interessate; contribuendo positivamente alla società e all’ambiente.
  2. Dalla performance all’umanità
    Con l’avanzare dell’automazione, sarà sempre più importante che chi ricopre ruoli di responsabilità si faccia conoscere non solo sulla base del ruolo e delle prestazioni, ma in modo più olistico, come essere umano, con le proprie convinzioni, speranze e debolezze. Come: sviluppando consapevolezza; affinando la regolazione emotiva; considerando il benessere fisico, emotivo, mentale e spirituale come un’abilità migliorabile.
  3. Dal comando alla collaborazione
    È necessario andare oltre le gerarchie tradizionali e cominciare a ragionare in termini di team autonomi che comunicano e collaborano tra loro per il funzionamento dell’organizzazione. In questa visione, i e le leader non sono dirigenti che ricevono e danno ordini, ma agiscono come catalizzatori che promuovono la connessione, il dialogo e la collaborazione. Come: incoraggiando la creazione di team imprenditoriali autogestiti; promuovendo la trasparenza a tutti i livelli; passando da una gerarchia basata sui singoli a un approccio basato su team di leadership che lavorano in rete.
  4. Dal controllo all’evoluzione
    Oggi le aziende devono esplorare, sperimentare, innovare e apprendere continuamente. Per questo, il compito di chi le guida non è più controllare che tutto venga svolto secondo le direttive, ma diventare coach che coltivano una mentalità di crescita e incoraggiano l’apprendimento rapido e continuo. Come: lavorando per cicli brevi; ridefinendo le priorità con una visione prospettica; coinvolgendo e guidando le persone nell’abbracciare il cambiamento.
  5. Dalla competizione alla co-creazione
    Rimane importante offrire alla clientela i prodotti e i servizi di maggior valore sul mercato, ma considerare solo il vantaggio competitivo sarebbe riduttivo: le organizzazioni devono diversificare i livelli di valore e creare nuovi sistemi di business. In questo delicato passaggio, i e le leader non sono solo pianificatori e pianificatrici, ma architettǝ di nuovi modelli. Come: generando piattaforme stabili di competenze chiave e applicandole a portafogli di attività sempre più varie, partnership creative, fusioni e acquisizioni sistematiche; usando le collaborazioni con altre organizzazioni per massimizzare il valore.

Per approfondire, leggi l’articolo di Aaron De Smet, Arne Gast, Johanne Lavoie e Michael Lurie su mckinsey.com