Negli ultimi tre decenni, il panorama aziendale ha visto un aumento significativo della cattiva condotta dei e delle dipendenti, con perdite stimate di miliardi di dollari. Un’analisi attenta su questi comportamenti non conformi alle regole rivela che spesso essi hanno una radice comune: le aspettative irrealistiche dei e delle manager. Quando questǝ fissano obiettivi di produzione, scadenze e altri traguardi non realistici, infatti, aprono le porte ad azioni e abitudini scorrette, sostiene Lynn S. Paine, docente alla Harvard Business School.
La ricerca della professoressa Paine, che affonda le sue radici in esperienze personali e casi studio reali, ha dimostrato che la causa della cattiva condotta del personale non può essere attribuita solo a singoli individui disonesti e che, invece, essa è spesso una conseguenza di decisioni sbagliate prese a livello gestionale, che mettono sotto pressione i e le dipendenti e lǝ spingono verso obiettivi irraggiungibili senza considerare le implicazioni etiche.
Il caso Sears Auto Centers è un esempio lampante di come le politiche aziendali possano influenzare il comportamento. Il sistema di definizione degli obiettivi e di compensazione dell’azienda, infatti, ha spinto le sue persone a mentire alla clientela per raggiungere le quote di vendita, portando ad accuse di frode e perdite finanziarie considerevoli. Situazioni simili si sono verificate in altre organizzazioni, come Wells Fargo ed Enron, dove sistemi di incentivi mal progettati hanno incoraggiato comportamenti non etici.
La cattiva condotta mina la fiducia della clientela, danneggia la reputazione dell’azienda e può avere ripercussioni finanziarie a lungo termine. Eppure, nonostante la proliferazione di programmi di etica e conformità, i comportamenti scorretti persistono suggerendo che le aziende dovrebbero andare oltre le soluzioni superficiali e affrontare il problema alla radice.
Il libro di Paine, “Managing for Organizational Integrity”, esorta i e le manager a considerare l’etica come un imperativo organizzativo e a rivalutare le pratiche gestionali che potrebbero incentivare comportamenti non conformi ad essa: una cultura aziendale che premia il successo a tutti i costi può essere dannosa a lungo termine.
È tempo che le aziende riconoscano il legame tra le aspettative irrealistiche e la cattiva condotta del personale e che intraprendano azioni decisive per promuovere una cultura basata sull’integrità e sull’etica. Solo così potremo sperare di invertire la tendenza e costruire organizzazioni più responsabili ed efficaci per il futuro.