Noi esseri umani siamo esseri sociali, e in quanto tali abbiamo bisogno di vivere a stretto contatto con altri esseri umani. Viviamo in gruppi. Ci prendiamo cura l’uno dell’altro. Costruiamo civiltà. Un effetto che deriva dal fatto di essere una specie sociale è la regolazione reciproca dei nostri budget corporei

Ma cosa sono i budget corporei? Sono le quantità di energia che abbiamo a disposizione ogni giorno per tenere in attività il nostro corpo, e che vengono gestite dal cervello. Per tutta la vita, al di fuori della nostra consapevolezza, facciamo dei depositi nei budget del corpo di altre persone, così come prelievi, e gli altri fanno lo stesso per noi. Questo ha dei pro e contro, oltre a profonde implicazioni sul modo in cui viviamo le nostre vite. 

In che modo le persone intorno a noi influenzano il budget del nostro corpo e ricaricano il nostro cervello adulto? Il nostro cervello cambia il suo cablaggio dopo nuove esperienze, un processo chiamato plasticità: parti microscopiche dei nostri neuroni cambiano gradualmente ogni giorno in base alle esperienze che viviamo. E tra le esperienze più significative ci sono quelle relazionali: noi regoliamo i reciproci budget corporei in base alle nostre azioni vicendevoli. Il contatto fisico, uno sguardo, una parola, creano reazioni nei nostri corpi, accrescendo o diminuendo il nostro budget. Per esempio, se una persona cara sta soffrendo, possiamo ridurre la sua sofferenza semplicemente tenendogli la mano. 

Essere una specie sociale ha tanti tipi di vantaggi per noi umani, incluso il fatto che viviamo più a lungo se abbiamo relazioni strette e di sostegno con gli altri. In generale, essere una specie sociale ci fa bene, ma ci sono anche degli svantaggi. Ci ammaliamo e moriamo prima quando ci sentiamo costantemente soli.  Senza altri che ci aiutino a regolare il bilancio del nostro corpo, portiamo un fardello interiore in più da soli. Ti è mai capitato di perdere qualcuno a causa di una litigata o di una morte e di sentirti come se avessi perso una parte di te stesso? Accade perché è proprio così: hai perso una fonte di mantenimento dei tuoi sistemi corporei in equilibrio. 

Ci regoliamo a vicenda anche con le parole: una parola gentile può calmarti, come quando un amico ti fa un complimento alla fine di una dura giornata. Perché le parole hanno effetti così ampi dentro di noi? Perché molte regioni del cervello che elaborano il linguaggio controllano anche l’interno del nostro corpo, compresi i principali organi e sistemi che gestiscono il nostro budget corporeo. Queste regioni del cervello sono contenute in quella che gli scienziati chiamano la “rete linguistica” e regolano la frequenza cardiaca accelerandola e rallentandola. Regolano il glucosio che entra nel flusso sanguigno per alimentare le cellule. Cambiano il flusso di sostanze chimiche che supportano il sistema immunitario.

Col tempo, tutto ciò che contribuisce allo stress cronico può gradualmente erodere il tuo cervello e causare malattie nel tuo corpo. È importante capire che il cervello umano non sembra distinguere tra le fonti di stress cronico. Se il budget del tuo corpo è già esaurito dalle circostanze della vita – come malattie fisiche, difficoltà finanziarie, picchi ormonali, mancanza di sonno o di esercizio fisico – il tuo cervello diventa più vulnerabile allo stress di ogni tipo. Ciò include gli effetti biologici delle parole create per minacciare, intimidire o tormentare te o le persone a cui tieni. Se sei esposto continuamente all’aggressione verbale per mesi, o se vivi in un ambiente che mette a dura prova il tuo budget corporeo, le parole possono danneggiare fisicamente il tuo cervello. Non perché sei debole, ma perché sei umano. Il tuo sistema nervoso è legato al comportamento degli altri umani, nel bene e nel male. È il dilemma fondamentale della condizione umana: la cosa migliore per il tuo sistema nervoso è un altro essere umano e la cosa peggiore per il tuo sistema nervoso è un altro umano. 

C’è un reale beneficio biologico quando le persone si trattano l’un l’altro con rispetto. Un approccio realistico al nostro dilemma è rendersi conto che la libertà è sempre accompagnata dalla responsabilità. Siamo liberi di parlare e agire, ma non siamo liberi dalle conseguenze di ciò che diciamo e facciamo. Potremmo non preoccuparci di quelle conseguenze o potremmo non essere d’accordo sul fatto che tali conseguenze siano giustificate, ma hanno comunque dei costi che tutti noi paghiamo. Paghiamo i costi di una maggiore assistenza sanitaria per malattie – come diabete, cancro, depressione, malattie cardiache e morbo di Alzheimer – che sono aggravate dallo stress cronico. Mentre la nostra società prende decisioni sull’assistenza sanitaria, la legge, le politiche pubbliche e l’istruzione, possiamo ignorare il che nostro sistema nervoso è socialmente dipendente o possiamo prendere tutto ciò sul serio. La nostra struttura biologica, per quanto tentiamo di non darle ascolto, continuerà a svolgere il suo lavoro e a rimanere al suo posto.

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