Sono le emozioni a guidare i comportamenti, non la logica.
E una delle emozioni più potenti è la paura.
Date le montagne russe degli ultimi 12 mesi, e l’incertezza sul futuro, non c’è da stupirsi se oggigiorno la paura sia dilagante.

Quali sono le conseguenze di questo clima di ansia? La risposta umana e naturale alla paura è quella di abbassare il rischio, e ciò si riflette anche sul lavoro. La paura porta persone capaci e innovative a prendere decisioni caute, limitando creatività che invece è necessaria per affrontare le opportunità che una crisi presenta. È per questo che una delle responsabilità dei leader (a ogni livello!) è contrastare la paura e favorire il coraggio, in se stessi così come negli altri.

Ecco 7 suggerimenti per ispirare coraggio come valore della cultura aziendale da usare nei momenti di crisi:

  1. Indicare la via; nei momenti bui le persone tendono a essere spaesate e confuse, hanno bisogno di una guida che gli dia un senso di purpose nel lavoro, motivandoli a non abbattersi.
  2. Dare l’esempio; nelle organizzazioni, i leader sono barometri emozionali, il loro stato emotivo rispecchia l’andamento della situazione. Mostrarsi ansiosi avrà l’effetto di instillare ansia. Per questo è importante essere i primi a non lasciarsi prendere dal timore in situazioni di crisi, bensì mostrarsi sempre fiduciosi.
  3. Incoraggiare l’anticonformismo; per evitare il group-thinking la cosa migliore è premiare i “dissidenti”, chi si mette in gioco rischiando. In questo modo si riduce la paura di parlare, creando sicurezza psicologica.
  4. Ascoltare, soprattutto i silenzi; con il distanziamento sociale i contatti si diradano, per questo è importante eseguire regolari controlli 1:1 per farsi dire come vanno le cose. Alcuni potrebbero non voler esprimere i propri timori a voce, ma non vuol dire che non ci siano. È importante anticipare le paure latenti.
  5. Incitare; le persone si adeguando al livello di ciò che ci si aspetta da loro. Pretendere lavoro di alto valore li spingerà a fare meglio. È quindi importante comunicare che cosa ci si aspetta da loro, in questo caso un mindset audace. Soprattutto perché, il primo istinto delle persone è andare sul sicuro, a meno che non siano psicologicamente sicure (ed esplicitamente incoraggiante) a fare il contrario.
  6. Destigmatizzare il fallimento; a meno che il team non si senta al sicuro nel commettere passi falsi, si limiterà ad evitare il rischio, il che non farà altro che irrigidire l’innovazione. Rimuovere lo stigma del fallimento è essenziale per ottimizzare la crescita e adattarsi al cambiamento. Per fare ciò è il caso di normalizzare il fallimento, parlandone e celebrando il processo di apprendimento che ne deriva.
  7. Rinunciare all’illusione del controllo; l’unico modo per adattarsi alla nuova realtà di incertezza è liberarsi dal bisogno di avere il controllo. È necessario riconoscere che non sempre si ha una visione completa, pertanto bisogna essere disposti a mettere in discussione ciò che si pensa di sapere, che non necessariamente rispecchia la realtà. 

Nessuno è immune alla paura. Per questo, gestirla è una grande sfida ma anche un’immensa opportunità. Usare il coraggio, come valore aziendale, per contrastare la paura può essere estremamente utile in tempi di crisi. E se non si è sicuri da dove partire, basta cercare al proprio interno. Il miglior modo per instillare il coraggio e renderlo parte della cultura è esserne il precursore, ispirando gli altri a fare lo stesso.

Leggi l’articolo di Margie Warrell su www.forbes.com