SEGRETA > 6 tecniche per una chiacchierata costruttiva con se stessi

Mai capitato di parlare da soli? Bene, è normale e salutare! Ce lo spiega Elizabeth Bernstein in un’intervista con Ethan Kross, psicologo e neuroscienziato, professore all’università del Michigan. Il dottor Kross studia scientificamente cosa c’è dietro all’introspezione, cioè quelle conversazioni silenti che abbiamo con noi stessi. A riguardo, ha recentemente pubblicato un nuovo libro, intitolato “Chatter” (letteralmente Chiacchiere), in cui, oltre a spiegare i retroscena dei monologhi interiori, fornisce suggerimenti su come prenderne il controllo per ottenerne benefici. Le ricerche dimostrano, infatti, che chi è in grado di controllare la propria voce interiore trae benefici, sulla salute mentale, sulla soddisfazione personale, e perfino con un miglioramento delle funzioni cardiache. Ma come è possibile? Con la “rivalutazione cognitiva”, la pratica di sostituire pensieri negativi con altri, positivi e più veritieri. È una tecnica che si può eseguire autonomamente, e oggi vedremo alcuni esercizi su come poterla praticare. 

Sapete che impieghiamo ben un terzo delle nostre giornate a parlare con noi stessi? La maggior parte del tempo di veglia lo spendiamo con i nostri pensieri, ad analizzare o riflettere su un problema, oppure a simulare una conversazione con un amico o il nostro capo. Usiamo la nostra voce interiore per raccontare le storie della nostra vita e dare senso e ordine alle nostre giornate. Questo dimostra quanto sia importante andare d’accordo con i nostri pensieri. Purtroppo, a volte, ci rivolgiamo a noi stessi nella speranza di trovare una risposta a un problema, e invece finiamo solo per peggiorare la situazione: ci preoccupiamo, ruminiamo o catastrofizziamo, finendo per rimanere intrappolati in una rete di “chiacchiere” colme di negatività.  

Imprigionati dalle nostre stesse chiacchiere, ci esasperiamo, al punto da diventare ossessivi. In questi casi, la rivalutazione cognitiva viene in nostro soccorso, ecco un paio di tecniche per sfuggire alle nostre chiacchiere:

  1. Cambiare il focus; dobbiamo pensare alla nostra situazione come a qualcosa che molte persone hanno già affrontato, e che quindi si può superare. Nel caso della pandemia da Covid-19, ad esempio, dobbiamo pensare all’influenza spagnola del 1918. L’abbiamo superata e lo faremo anche questa volta. Inquadrare il problema in questi termini ci rassicura e dona speranza, anche nei momenti più bui.
  2. Estraniarsi; è provato scientificamente che siamo molto più bravi a dare consigli agli altri, più che a noi stessi. Per questo, può essere utile estraniarsi e fingere di parlare con qualcun altro. Comportiamoci come se stessimo dando un consiglio a un amico, che guarda caso ha il nostro stesso nome.
  3. Interpretare diversamente i messaggi del corpo; quando ci lasciamo sommergere dalle nostre stesse chiacchiere, il corpo finisce per reagire, e ci si torce lo stomaco per l’agitazione. Quando ciò accade, invece di pensare di essere nervosi, possiamo interpretarlo come il segno di essere pronti a tenere testa alla situazione.
  4. Definire un rituale; i rituali ci aiutano perché danno un senso di ordine e possono aiutarci a portare l’attenzione lontano dalle chiacchiere. Crea il tuo rituale personale, per esempio, in sequenza: recitare un mantra, fare tre respiri profondi, stringere i pugni due volte.
  5. Mettere in ordine; nel bel mezzo di una sessione intensa di chiacchiere interiori possiamo sentirci sopraffatti e confusi. Per compensare, è utile ripristinare l’ordine nel proprio ambiente: pulire la cucina, rifare il letto, passeggiare nella natura. Sono azioni che ci aiutano a fare spazio in una mente affollata.
  6. Meravigliati; lo stupore è generato da qualcosa di sorprendente che abbiamo difficoltà a identificare o spiegare (un’esperienza religiosa, l’osservazione del cielo, un’opera d’arte o l’ascolto di una melodia). La meraviglia ci permettere di mettere in prospettiva i nostri problemi, perché dinanzi all’immensità dell’universo le preoccupazioni che ci assalgono finiscono per impallidire.

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