Essere un leader significa saper creare una scintilla e dare vita al fuoco del proprio team. Come direttrice d’orchestra, Tania Miller racconta di aver imparato anche a fare un passo indietro, lasciare andare i musicisti e godersi il loro spettacolo. La vera ispirazione richiede l’impegno e la concentrazione di tutti. Ogni persona coinvolta deve mostrarsi attenta e sensibile nei confronti delle altre. Se un leader riuscirà a mettere in campo queste abilità, imparando a gestire e lasciare andare le persone, allora si mostrerà il reale potenziale dell’intero team. Ecco 10 lezioni che Tania Miller ha imparato dalla sua esperienza di direttore d’orchestra:

  1. Dare valore ad ogni individuo durante la creazione di un team: come leader, dobbiamo entrare in connessione con le passioni individuali, per poi trasformarle in energia utile al raggiungimento degli obiettivi del team
  2. Creare unità e dare una direzione: in un’orchestra si possono vivere momenti molto forti, quando le persone sono unite e concentrate sugli stessi obiettivi. Il lavoro del direttore, e del leader, è quello di creare l’ambiente adatto alla creazione di questo potenziale, attraverso gli sforzi dell’intero gruppo
  3. Un team fiorisce se i suoi individui lo fanno: da leader, bisogna cogliere i segnali e fare le giuste modifiche, sbarazzandosi di tutto ciò che impedisce al team di fiorire.
  4. Costruire un ego collettivo: un leader deve saper concentrarsi su ciò che l’organizzazione dà agli individui e deve riuscire ad elevare queste esperienze fino a creare una coscienza collettiva connettendo le persone a una morale dettata dall’impegno di tutti. 
  5. Controllare il flow, e lasciarlo andare: per dare valore agli individui dei diversi team e creare un gruppo di persone capace di trascendere se stessi, un leader deve riuscire a ergere l’organizzazione a questo livello, senza cede al micro-management. Il flow è fondamentale, e restare in movimento ci permette di lasciarci sorprendere dai nuovi dettagli. 
  6. Creare unione attraverso la consapevolezza: lo strumento più importante per un direttore d’orchestra è la consapevolezza, che permette di concentrarsi sul suono, sui dettagli, sulle relazioni e sulle connessioni. Dalla consapevolezza deriva l’unione, perché ci permette di notare chi ci sta intorno e ciò che ognuno vuole esprimere. 
  7. Ciò che sei tu, saranno loro: i leader costituiscono l’orgoglio, l’identità e la riconoscenza. Quando trattiamo i nomi con rispetto e supporto, riusciamo a creare un ambiente nel quale le persone si comportano in modo simile. Per questo, un leader deve essere un buon esempio. 
  8. Fiducia: tutto dipende da come un leader si relaziona con il suo team. Se le persone capiscono e si fidano delle sue intenzioni, il leader le porterà ad essere straordinarie. 
  9. Svelare l’arte: il ruolo di un’orchestra è quello di svelare l’arte che risiede nella musica. Le pagine degli spartiti ne sono intrise, il potenziale è tangibile, ma è difficile svelare l’arte sottostante ogni volta che si suona. Un’orchestra può stancarsi di suonare spesso la stessa musica, ed è necessario trovare nuove connessioni ogni volta. Da leader, bisogna rinvigorire con costanza la passione che ha portato le persone ad unirsi al team. 
  10. Ci saranno momenti difficili: nella mia carriera, i momenti più sfidanti e stressanti sono quelli che mi hanno resa una leader migliore. Con l’esperienza si ottiene più empatia, saggezza e coraggio, e questo ci rende umani. 

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